Vino biologico e biodinamico: le differenze

Oggi parliamo di un tema contemporaneo e cerchiamo di fare chiarezza su distinzioni importanti nei prodotti. Infatti parliamo di vino biologico e biodinamico, e anche di vino naturale. Checché se ne dica, questi tre non sono la stessa cosa, anzi! 

Hanno importanti differenze, soprattutto per ciò che riguarda l’etica, le normative e le tecniche di coltura e vinificazione che bisogna conoscere per non fare confusione e scegliere davvero il vino che ci aspettiamo di trovare.

Allora, iniziamo?

Vino biologico

In Italia, il vino biologico esiste solo dall’8 marzo 2021, legislativamente parlando. Prima era sempre stato possibile dichiarare vini prodotti con uve biologiche, ovvero coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Tuttavia il processo di vinificazione non era disciplinato.

Invece la normativa vigente sulla viticoltura biologica fa riferimento al regolamento CE n. 834/2007. Prevede la produzione agricola senza l’impiego di prodotti di sintesi e di OGM (organismi geneticamente modificati), utilizzando solo fertilità del suolo, prodotti organici e favorendo la biodiversità.

La conversione dall’agricoltura tradizionale a quella biologica dura tre anni, passati i quali è consentito definire i vini come biologici e apporre il logo del vino biologico in etichetta.

Inoltre la vinificazione biologica regolamenta la quantità massima di solfiti che possono trovarsi nel vino, in quantità inferiore rispetto a vini tradizionali.

Ecco il logo che trovi sull’etichetta di un vino biologico:

Vino biodinamico

Il vino biodinamico fa riferimento all’agricoltura biodinamica, non ancora disciplinata a livello legislativo, ma solo regolamentata dall’Associazione Demeter

Oltre a escludere composti chimici, il vino biodinamico viene prodotto con minimo uso di macchinari e nel rispetto del corso della natura, in particolare dei cicli lunari. Sono ammessi solo compost naturali, come i preparati per la cura della vite. I solfiti sono ulteriormente limitati, anche rispetto al vino biologico. 

L’obiettivo è avere piante naturalmente sane, in grado di difendersi dai parassiti in totale autonomia.

Vino naturale

Anche il vino naturale non ha una definizione legislativa, ma la sua produzione è regolamentata solo da disciplinari interni condivisi dagli stessi produttori. Tuttavia la sua storia ha lungo corso. 

I primi a chiedere a gran voce il “vino naturale” furono i vignaioli di Montpellier tra il 1903 e il 1904, rivendicando metodi di produzione solo con succo d’uva e senza tecniche di fabbricazione artificiale.

Il vino naturale è prodotto secondo agricoltura biologica, biodinamica o entrambe in alcuni casi, e a fermentazione spontanea. L’obiettivo è l’espressione naturale del terroir per un gusto originario. 

La differenza più grande con il vino biologico è proprio nella vinificazione che avviene con lieviti non selezionati, senza tecniche invasive come chiarificazione o filtrazione, se non in maniera naturale, botti in legno o in acciaio, ma prive di componenti elettromeccaniche.

Siamo arrivati alla fine del nostro articolo e speriamo di aver fatto un po’ più di chiarezza su vino biologico e biodinamico… e anche sul vino naturale, spesso confuso con i due precedenti. 

Se non hai mai provato un vino biologico, puoi scaricare il catalogo Cantina a Casa e cercare quelli con la fogliolina verde a fianco. Poi ti basterà solo scriverci o chiamarci.

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